Si dice siano "portatori di un lieto messaggio, di una buona novella".
Appena sfioriscono, sento già la loro mancanza. Per questa ragione, un'enorme stampa del Metropolitan Museum of Modern Art con gli iris di Van Gogh, veglia sulla madia delle pentole anche in inverno.
Gli iris di Van Gogh campeggiano nella zona giorno
Ho tentato di spostarla più di una volta, ma dopo uno o due giorni, la risistemo sempre nella stessa posizione.
Mi mancherebbe da morire.
"Iris del giardino". Acquerelli, matite, pastelli a cera
Vincent Van Gogh diceva che la tecnica dell'acquerello era splendida per esprimere atmosfera e distanza. I personaggi sembravano circondati dall'aria sin da poterla respirare.
)
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/arte/frase-564
lunedì 20 gennaio 2014
Lustro di luna - “ Lasciamele tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele.” -
Anna Magnani, rivolgendosi al truccatore sul set cinematografico
Anna Magnani
La Magnani aveva quella cosa speciale che si chiama "aurea". Noi che la bellezza naturale (e tanto meno l'aurea) non l'abbiamo ricevuta in dotazione standard, ce la dobbiamo un pò sudare prendendoci cura della nostra
pelle e scegliendo dei prodotti che ci possano rendere radiose e di bell'aspetto.
Mi sento pertanto di suggerirvi la
lettura di un blog molto ben scritto che, oltre alle classiche
reviews di prodotti, vi dirà anche come trattare determinate problematiche della pelle e molto altro ancora.
Si tratta di www.lustrodiluna.blogspot.it
Grazie a Madame La Mer sono riuscita a
farmi per la prima volta uno Smokey eyes che non cede dopo pochi minuti.
Anzi, vi dirò di più: è durato per
tutte le quattro ore di ufficio del mattino e le cinque ore della
palestra del pomeriggio.
Lustro di Luna is quality certified!
"If any of the images on this page is subject to copyright and you can prove that you are the owner, please contact me and I shall remove it immediatly."
In realtà non sapevo bene dove inserire questo post: il tema non è una ricetta, né una composizione di fiori, né tanto meno una soluzione per arredare casa.
Ci troverete la più scontata formula per ricevere gli amici in tempo zero, con il minimo sforzo e il massimo risultato.
Amo
la cucina sofisticata, la nouvelle cuisine e i piatti elaborati, ma
di fronte alla bontà sincera di un tozzo di pane e un pezzo di
formaggio alzo bandiera bianca!
basta una bella tovaglietta e un centrotavola e il gioco è fatto!
In
realtà si può ricevere anche con dispensa vuota (o quasi), ma non
deve mancare mai quel mezzo chilo di formaggio e del pane.
Io
ho la fortuna di stipare il pane buonissimo di mio padre in
congelatore già tagliato a fette che, nel momento del bisogno, è
l'alleato perfetto del “Cavalier latteria di Fagagna” e del “Fante Montasio sei mesi”. La battaglia è
praticamente già vinta.
usate tovaglioli colorati e richiamate le tonalità che avete in casa
Queste
foto le avevo fatte tempo addietro per un aperitivo dell'ultimissimo
momento: pane e formaggio! Per puro caso avevo delle olive taggiasche e due o tre senapi da assaggiare per gli
appassionati.
Basta
solo versare il vino e gli ospiti saranno entusiasti del vostro
aperitivo “ frugal chic!”
Valentino
Clemente Ludovico Garavani
all'anagrafe, è il Valentino noto a tutti, invidiato da tutto il mondo.
Nato
a Voghera, CLASSE 1935 (“classe” in maiuscolo non per caso,) fin da giovanissimo si interessa di moda,
frequentando la Scuola di figurino a Milano e poi studia moda a
Parigi.
Lavora per qualche periodo da Jean Dessès e nell'atelier di
Guy Laroche, poi fonda il marchio Valentino. Esordio non facile anche
perchè i soci con cui aveva intrapreso l'attività lo lasciano e la
Valentino rischia la bancarotta. Sostanziale a quel punto è
l'intervento in società di quello che diventerà poi suo compagno
per la vita, ossia Giancarlo Giammetti, all'epoca ancora studente di
architettura.
Giammetti
non avrà mai la visibilità di Valentino, ma fa decollare l'azienda
curandone gli aspetti amministrativi e la gestione della società,
lasciando così campo libero alla creatività di Valentino.
Parlare
dell'ultimo "imperatore" non è cosa facile per chi è dell'ambiente,
figuriamoci per chi a quel mondo proprio non
appartiene.
Cercherò
di sentirmi meno in soggezione nei suoi confronti, continuando a
guardare una sua foto in cui è ritratto con abbronzatura “intensa”
e piumino argentato in una blasonatissima località sciistica.
E
per darmi una certa posa, mi verserò anche un calice di “Crémant'
Alsace” in onore della Francia che lui adora e dove possiede il Castello di Wideville, Crespières,
non lontano da Parigi.
La pagina bianca ora mi fà meno paura..
Dunque,
tornando a Valentino...
Al
giornalista che per primo ha insignito Garavani del titolo di "imperatore" va
tutta la mia ammirazione perchè non si sarebbe potuto trovare appellativo
più azzeccato.
Perchè
sulla moda di Valentino si potrebbero spendere decine di aggettivi, ma il primo che viene in testa è che la sua moda è “regale”.
Lavorazioni con pizzo nella linea di abbigliamento e calzature
Ma
perchè un capo di Valentino ha "une allure" in più?
In che cosa riesce ad essere così riconoscibile la sua mano? Come fa a
rendere “Valentiniano” un semplice tubino?
La
risposta è piuttosto scontata: classe e gusto, qualità che in lui sono doti
innate.
Qui di seguito il video in versione integrale che celebra la sua sua straordinaria carriera. Dura un oretta circa e vi suggerisco di guardarlo: sarà un investimento per la vostra cultura nel caso amiate la moda o la detestiate.
-" I love beauty. It's not my fault"-
Valentino
Persino
le stravaganze(poche)delle collezioni disegnate da lui, non sono
mai eccessive ma bensì eleganti.
- "Valentino is the last couturier"- Matteo Marzotto
L'ultimo
imperatore della moda ha reso celebri i suoi capi di "Haute Couture" perchè finemente impreziositi dal dettaglio: un fiocco, un fiore
di perle, un cinturone in pizzo broccato ricamato a mano che, come
afferma lui stesso:
- “Per
fare questo ricamo oggi, non basterebbe vendere una banca italiana”-
I preziosi ricami su di un capo della linea di "Haute Couture"
A
Valentino si attribuisce anche il colore “rosso Valentino” , E
lui, per non essere scontato, lo utilizzerà per pochissime sue creazioni.
Quanti couturiers posso vantarsi di aver "ideato un colore"?
Il
colore di cui parliamo è un mix tra carminio, popora e rosso di cadmio, e si narra che l'ispirazione per questa tonalità sia nata durante in
un suo viaggio in Spagna.
Valentino all'Ara Pacis, dove verrà celebrato per i suoi 45 anni di carriera
Pochi
giorni fa, ho postato una foto che ritrae Valentino agli esordi della
sua carriera su Facebook.
Con
mia grande sorpresa, un mio conoscente ha commentato la mia foto
dicendo di aver servito
a tavola Valentino. Gli ho subito chiesto se è stato “ il signore
che mi aspetto che sia” e lui mi ha risposto dicendo che non aveva
niente da eccepire, che gli era comunque sembrato “ freddo e
distaccato” come se vivesse nel suo mondo”.
Leggendo
questa frase ho pensato qualche minuto, poi mi sono detta. “
Perchè? In che mondo deve vivere Valentino? Non di certo nel
nostro!”
Fonti:
www.wikipedia.org
www.businessinside.org
www.vogue.it
www.youtube.com
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Il mio albero preferito? L'ippocastano.
Tanto imponente quanto delicato ahimè!
Non se ne vedono più in giro per via
di una malattia che non gli dà scampo...
Se volete vederli in tutto il loro splendore, vi suggerisco le
meravigliose acqueforti di Safet Zec, e forse ne potrete ammirare ancora qualcuno dal vivo sul Collio.
Il secondo titolo spetta allora di diritto
al gelso nella stagione invernale, con quel fusto rugoso e i monconi
pieni di rami.
disegno al tratto, 14 gennaio 2014
Nei miei disegni al tratto e nelle mie
incisioni è proprio lui a farla da padrone proprio per la miriade di
segni che posso usare per “caratterizzare” il suo fusto e le sue
sommità.
Nella bella stagione, mi piacciono più gli alberi grandi e dalla chioma foltissima, come Il Prunus Domestico ( per ovvie ragioni …).
disegno al tratto, 14 gennaio 2014
Segni su segni che generano ombre e
chiaroscuri per definire la corteccia e i rami leggeri
Aspettando la primavera " Se vuoi essere felice un giorno, inebriati se vuoi essere felice tre giorni, prendi una donna, se vuoi essere felice tre mesi, ammazza il maiale e mangialo in tre mesi, se vuoi essere felice tutta la vita, fatti giardiniere." Detto cinese
Rudbeckie - collezione privata - acquerello e tecniche miste
" speriamo che il giardiniere si mantenga in forze a lungo..." Considerazione di Chiara Orlando
La minestra è un piatto di cui non sempre abbiamo voglia. Sarà forse perché ce la ricordiamo proposta con tutti gli stratagemmi possibili ed immaginabili da bambini o per via la associamo ad un nostro "essere debolucci" e non in piena forma fisica: - "Stai poco bene? Stasera minestra!" - e tu in realtà ti deprimi ancora di più.
patate, carote, casseruola....
A pochi andava di vedere pezzi di verdura galleggiare sul piatto, -" ma cos'è questo e cos'è quell'altro, guarda che colore strano ha il brodo!"- le paturnie del genere erano piuttosto diffuse... Insomma, se la si mangia proprio "schifida" una volta in mensa alle elementari è finita! A quarant'anni nel super ristorante con mille stelle Michelin, se uno dei vostri amici prende minestra - ma lì, viene chiamata "soupe o crema" - è inevitabile vi chiediate perché il tizio vada al ristorante per mangiare minestra! A dire il vero c'è qualcuno che si lascia un pò fregare da questi termini chic e quando gli arriva al tavolo dice _" Ma, ho ordinato minestra...?? " guardando il cameriere con faccia interdetta.
lo scalogno in primo piano, tutto il resto sul fondo
Si... insomma, la pasta stravince si sà, ma la minestra è da considerarsi una vera e propria furbata. Intanto quella che ho fatto io, ha fatto sì che io mi trasformassi nella Dea Kali e facessi altre 10 cose mentre si cuoceva. Ebbene sì, potete farvi gli affaracci vostri per 25 minuti e lei si cucina tranquilla!
Avevo aggiunto un crostino di pane al sesamo che si è tuffato pure lui nella zuppa per assaggiarla...
Ecco la ricetta: Zuppa di carote e patate Ingredienti per 4 persone 4 carote 2 patate 1 scalogno olio extravergine di oliva sale pepe nero prezzemolo Preparazione: Lavate le patate, sbucciatele e tagliatele a dadini. Sbucciate lo scalogno e affettatelo sottilmente. Lavate le carote, raschiandole con una spazzola di radice, sotto il getto dell'acqua corrente. (Potete anche pelarle con il pelapatate se non avete la spazzola). Tagliatele a tocchetti. Raccogliete lo scalogno, le patate e i tocchetti di carota in una casseruola, unitevi 8 dl di acqua e portate ad ebollizione; salate leggermente, regolate di fiamma e lasciate cuocere per circa 25 minuti, quindi frullate. Distribuite la zuppa nei piatti singoli o in tazze ( renderanno il piatto ancora più scenografico), conditela con un filo d'olio, una macinata di pepe e aggiungeteci del prezzemolo per dare un tocco di colore in più. Sarà una minestra che i vostri ospiti ricorderanno... con piacere!
ricetta reinterpretata e tratta da "La Cucina" , Dicembre 2009
Non credo di conoscere qualcuno a cui
non piaccia il frico (a parte uno...)
L'idea del formaggio fuso su di un
crostino è già piuttosto vincente con una giornata uggiosa come
questa, figuriamoci il mix di formaggio fuso e patate!
Frico di patate
Il frico è il piatto friulano per antonomasia. Facilissimo da realizzare e in grado di soddisfare tutti i palati.
Non servono grandi cose: una buona casseruola antiaderente, formaggio a pezzetti ( meglio se un mix di
formaggi di latteria e formaggi stagionati) e patate sono gli unici
ingredienti necessari.
Poi ci si può sbizzarrire nelle
varianti più disparate aggiungendo ad esempio pancetta, cipolla, salame, erbe aromatiche, prosciutto cotto e crudo a piacimento...
Insomma, lo si può arricchire e
trasformare, in base a quello che abbiamo a disposizione!
Non essendo grande amante della cipolla
tendo a usarla il meno possibile, ma indubbiamente è ottima per
insaporire questo piatto.
Qui di seguito la mia ricetta semplicissima:
Il frico di patate si accompagna splendidamente ad un buon vino rosso corposo, magari del nostro territorio
Frico di patate
Ingredienti
patate
formaggio di diversi tipi
Preparazione
Pelate le patate e tagliatele a fettine
in modo che si possano cucinare più velocemente. Immergetele in una
pentola con acqua salata a bollore raggiunto. Cuocetele per qualche
minuto finché non vi sembreranno tenere incidendole con i rebbi
della forchetta. Scolatele dall'acqua.
Tagliate i formaggi a pezzettini e
mescolateli in una ciotola alle patate sbollentate.
Accendete il fuoco al minimo sotto la casseruola antiaderente e versateci sopra il mix di patate e
formaggio.
Il frico sarà pronto quando farà una
crosticina scura sul fondo. Ci vorrà circa una mezz'ora.
Quando vi sembra che il fondo del frico
abbia una colore dorato e uniforme, scolate il liquido del formaggio
in eccesso e rovesciate a testa in giù sopra un piatto da portata.
Da piccola disegnavo su pile e pile di carta riciclata di cui disponevo grazie ai vecchi appunti di mia madre. Avevo sempre le mani sporche di matita.
Soprattutto tra l'indice e il medio all'altezza della prima falange.
Mi sembra ancora di sentire l'odore di grafite sulla pelle...
occhio sinistro di mia sorella
Non sono mai stata una grande fan dei cosiddetti “pennarelli” perché non erano delicati come le matite e i pastelli. Li vedevo finti e innaturali, a differenza della matita di cui amavo la possibilità di lavorare coi chiaroscuri.
La cosa che mi sento davvero di augurare oltre alle solite - salute, amore, lavoro, denaro - è che facciate le cose che più amate e quelle in cui siete più predisposti.
Chiara's room: Fashion: 1 Gennaio 2014 Maison Lanvin.. I miei c'hanno ormai quasi fatto il callo e, quando mi invitano a pranzo da loro in occasioni...
Pranzo di Capodanno in famiglia. I miei ci hanno fatto il callo: quando mi invitano in occasioni formali, sanno che arriverò vestita nei modi più stravaganti. Loro sono sobri, io l'esatto opposto. Quale occasione migliore per sfoggiare il vestito in lana e velluto di Lanvin?
Lanvin è uno storico marchio di moda francese, forse il più antico di tutti. Nasce nel 1885 dalle sapienti mani di Jeanne Lanvin, le cui creazioni non tardano a farsi apprezzare. Lanvin è precorittrice per le sue linee, ma anche perchè agli abiti da donna affianca capi per uomo, bambini, biancheria intima e tessuti d'arredo. Il marchio diventa poi celeberrimo per i profumi: è suo l'"Éclat d'arpège", di cui sono diventata dipendente. Insomma, nei lontani anni '20, era già quello che ora definiremmo un "marchio"!
Lanvin avrà nel tempo diversi direttori creativi, ma memorabili sono le creazioni del divino Alber Elbaz, che ha segnato gli ultimi decenni. Qui, la sua collezione autunno-inverno 2013.
Un aneddoto a proposito di Alber Elbaz e della sua moda (fonte: Youtube, tributo del New York Times). Alber ha cinque anni, vive in Israele. La madre, preoccupata, chiede alla maestra come comportarsi visto che il figlio disegna solo donne. La maestra, per tutta risposta, le chiede se preferisce che disegni carri armati o soldati. La madre lo lascia fare.
In questo video il farfallino di Elbaz strizza l'occhi alle gonne ampie e rigonfie delle sue collezioni
Chiara's room: L'arte del decorare la casa: 31 Dicembre: rosso! Oggi, 31 Dicembre è imperativo il colore rosso. Questa composizione non l'ho fatta oggi, ma la luce che c&#...